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14.06.2010
NEUROSCIENZE ED EDUCAZIONE
pubblicato da DROnet. Dal II congresso di neuroscienze
il team di ricerca composto dalle docenti Sabrina Schuck, Angela Liang e Nicola Byford,
Ad illustrare una interessante esperienza dell’Irvine Child Development Center (CDC) dell'Università della California, che applica le scoperte in ambito neuro scientifico a un nuovo modello educativo, è stato il team di ricerca composto dalle docenti Sabrina Schuck, Angela Liang e Nicola Byford, intervenute nell’ultima sessione a chiusura del congresso. Il programma “Token
Economy” è un innovativo modello di intervento scolastico e familiare per il recupero di bambini con deficit di apprendimento e problemi comportamentali, bambini esposti ad una maggiore probabilità di isolamento sociale, che può portare a comportamenti aggressivi e ricerca
di attività rischiose, come l’uso di droga.
Questi interventi, sviluppati sulla base della psicologia comportamentale, stimolano l’acquisizione
da parte dei bambini di abilità e competenze facendo perno sulla motivazione, utilizzando sistemi
di gratificazione e ricompensa. Ma il programma non si rivolge solo ai bambini e coinvolge l’intero
nucleo familiare, così da estendere il lavoro svolto a scuola anche a casa, rafforzando le abilità
acquisite, creando un percorso coerente e garantendone la continuità. La comunicazione, la
collaborazione, il compromesso e la coerenza tra il nucleo scolastico e quello familiare vengono
sottolineati e rafforzati come elementi chiave per il successo del rapporto genitori figli, ha
spiegato la dottoressa Liang, che si occupa dei programmi rivolti al nucleo familiare. Attraverso la
formazione i genitori hanno la possibilità di apprendere le tecniche necessarie ad affrontare e
gestire i comportamenti difficili dei propri figli, rafforzando e sviluppando un miglior rapporto
genitori figli. Un campo di applicazione molto utile è quello delle attività sportive, infatti un “buon
sportivo” deve essere in grado di rispettare le regole e l’avversario, aiutare e collaborare con i
compagni di squadra, essere gentile e utilizzare parole gentili nei confronti di altri. Attraverso la
stimolazione di sentimenti positivi, sostiene Nicola Byford, i bambini acquisiscono nuove
competenze nell’espressione e nella verbalizzazione dei propri sentimenti ed emozioni (rabbia,
dolore, felicità).
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