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09.06.2010
IL CORPO NON MENTE
INTERVISTA DI MONICA TELI A LUCIANO MARCHINO
(pubblicata sulla rivista Yourself, marzo 2005)

Nel suo ultimo libro Il corpo non mente è ampiamente descritto il valore del corpo nella bioenergetica. Qual è la connessione tra bioenergetica e corpo?
Il nuovo interesse per il corpo ha due matrici principali. Una è il corpo come vissuto, l'altro il corpo come immagine. Da un lato la prevalenza dell'essere e dall'altro l'apparire. In questo momento storico nella nostra cultura c'è una prevalenza dell'apparire sull'essere. Questo non costituirebbe un problema se non si creassero delle aree di conflitto. Situazioni in cui quando spendo troppa energia a favore dell'apparire non mi rimane energia per i processi fondamentali, legati alla consistenza organica della vita sul pianeta. La caratteristica di bioenergetica, rispetto ad altre discipline è che nelle altre si parla del corpo mentre qui è il corpo stesso che parla. Si da al corpo la possibilità di riappropriarsi della sua necessaria centralità di protagonista. Dico necessaria perché su questo pianeta viviamo una vita materica "incarnata" e non possiamo prescindere da questo. Ormai tutte le neuroscienze descrivono scientificamente l'esperienza corporea e come le esperienze di vita di una persona si strutturino nell'organismo stesso. Questo sembra essere un processo che parte dalla primissima infanzia, addirittura dalla fase intrauterina e prosegue durante il corso della vita. In altre parole noi siamo registratori d'esperienze. Questo fornisce uno strumento molto importante per andare ad esplorare quella che definirei piuttosto che psiche, la nostra essenza interiore.

Che cosa differenzia la bioenergetica dalle altre discipline?
A differenza di altri metodi che cercano di vedere nella tal tensione o nel tal organo un certo significato, la bioenergetica ha una caratteristica fondamentale. Non ha bisogno d'interpretare il linguaggio del corpo perché semplicemente "vede" dei fatti. Ad esempio un certo tipo di tessuto, di colore della pelle o tono muscolare. Se vedo non ho bisogno d'interpretare. Interpreto quando ho davanti un contenitore chiuso e mi chiedo che cosa contenga. Quindi devo trovare un modo per verificare se la mia osservazione da fuori, corrisponde a qualcosa che è vero anche da dentro. Sono state sviluppate tecniche che nel loro insieme costituiscono un metodo e servono ad aprire questa scatola, in cui sono racchiuse le informazioni. A questo punto sia l'analizzato che l'analista si trovano davanti ad una conferma, che è così autoevidente da non richiedere interpretazioni, ma semplicemente il metodo adatto per esplorarla. Per molto tempo la bioenergetica si è avvalsa di metafore in attesa che le neuroscienze riuscissero a validare alcune aspettative. Queste aspettative sono continuamente validate e ciò conferma che è possibile trovare nuovi modi d'accesso alla profondità delle persone senza bisogno di rifarsi a delle metafore suggestive come quelle fornite dai sogni, che alle volte si possono interpretare in modi diametralmente opposti.

Questo corpo parla, dunque…E che cosa dice?
Partirei da un presupposto. Il corpo non mente mai. Questo non significa che riveli facilmente le sue verità profonde. Ad esempio può succedere che una persona stia soffrendo profondamente ma parli con un sorriso sulle labbra. Non dobbiamo prenderlo come una menzogna. Infatti è una falsità soltanto nella misura in cui non siamo in grado di capire. Esiste un'enorme quantità di segnali che possiamo utilizzare per comprendere ciò che una persona sta esprimendo. Ad esempio il sorriso può essere delle labbra e non degli occhi. Oppure la persona sta sorridendo ma al tempo stesso non lascia fluire liberamente il respiro. Il corpo esprime tanti messaggi in grado di svelarne la sua verità. Una parte del lavoro consisterà proprio nel mettere la persona in contatto con la sua corporalità. Questo dovrebbe essere naturale e probabilmente lo è ancora nelle società meno sofisticate. I segnali che vengono dal corpo sono sempre univoci. Possono essere "apparentemente" contraddittori. Prendiamo l'esempio di una persona fragile che fa body building. E' evidente che nasconde la sua fragilità dietro questo patrimonio muscolare. E' altrettanto vero che questo patrimonio muscolare è la chiara spiegazione del fatto che la persona ha rinunciato a vivere con piacere molte ore della sua vita per costruirsi un apparato difensivo. Anche se l'immagine immediata è di forza, quel corpo mi sta dicendo chiaramente quanta paura e desiderio di rivalsa si celano dietro questo bisogno di forza. Il modello fornito dall'organizzazione corporea ci permette di andare molto più in profondità di quanto le cosiddette analisi del profondo fondate solo sulle associazioni verbali pretendono di fare.

Per esempio?
Paradossalmente quando un discorso è basato soltanto sul linguaggio verbale, ha a che fare soprattutto con una parte dell'organismo, la neocorteccia, che non soltanto è la parte più superficiale dell'organizzazione cerebrale ma ne è anche direttamente collegata, perché nasce dalla stessa matrice all'epidermide.Quindi molte delle analisi cosiddette del profondo in realtà sono superficiali. Non si tratta di sviluppare un discorso letterario su argomenti che si pretendono profondi ma di trovare gli strumenti per aiutare le persone a contattare la propria interiorità. Questo tipo di ricerca era caratteristico nell'oriente dei secoli scorsi e costituiva le basi del taoismo, induismo e buddismo. Dunque una ricerca dell'essenza della vita e della natura divina attraverso l'esperienza del corpo. Queste discipline sarebbero ancora valide se non ci trovassimo in un momento in cui l'alterazione della qualità ambientale è così elevata che abbiamo bisogno di metodi più efficaci per andare in profondità. Durante lo stato di veglia siamo costantemente sopraffatti da messaggi che non hanno quasi più niente di naturale ma sono metafore che rimandano a qualcos'altro. Il prototipo fondamentale è la televisione con le sue immagini che molto raramente corrispondono alla verità. La realtà potrebbe essere la piantina che abbiamo in casa ma sicuramente, per sopravvivere in appartamento, avrà subito una mutazione genetica. Allo stesso modo il nostro gatto, probabilmente all'esterno non sopravvivrebbe, perché non saprebbe come procurarsi il cibo.Entrambi hanno modificato la loro struttura per resistere in un ambiente che non è il loro. Siamo molto lontani dallo stato di natura. Con il lavoro bioenergetico si "accende" il corpo e l'attenzione della persona verso sé stessa, distogliendola dalla fissità dei suoi pensieri routinari. Questo da un enorme senso di liberazione a livello mentale e distoglie dalle fissazioni che ci tormentano e non riusciamo ad elaborare. Negli esercizi bioenergetici sul corpo, sottraiamo l'attenzione da questa modalità e la riportiamo dentro di noi a nutrire altre parti del sé, con evidenti miglioramenti.

No è riduttivo limitarci unicamente al corpo?
Non dobbiamo vedere il linguaggio espressivo corporeo escluda di altri aspetti. E' semplicemente uno strumento in più . Quando un analista bioenergetico incontra un paziente ha a disposizione tutti gli strumenti che hanno le altre discipline e in più quello corporeo. Ognuno di noi nell'infanzia, si è creato una corazza difensiva che gli ha permesso di sopravvivere alle sfide della vita quando era piccolo. C'è stato un motivo per cui l'abbiamo creata ma questo era valido per un bambino. Da quella scelta si sono basate poi tutte le successive. Questo è il motivo per cui quando facciamo un analisi risaliamo sempre all'infanzia . Anche i primi mattoni per costruire l'edificio di Enstein o Freud, sono stati messi da un bambino, quindi tutta la struttura ne è stata poi influenzata. Quando facciamo un analisi nel profondo, andando a sciogliere le tensioni del corpo riaffiorano i vissuti del bambino molto piccolo. Questo è stato descritto per molti anni nelle terapia analitica come regressione e ciò ha spaventato le persone. In realtà non si fa nessuna regressione ma l'organismo è maturo a tal punto da affrontare una situazione che sino ad ora non gli era consentito risolvere e può ricreare le nuove fondamenta per tutto ciò che verrà da quel momento in poi. Quindi possiamo definirla come rinascita perché si può ritornare al momento stesso della nascita e da lì ripartire. Naturalmente lavorando sul corpo, questo subisce dei veri e propri cambiamenti. Infatti per molti anni gli analisti bioenergetici hanno avuto l'abitudine di fotografare la persona prima e dopo la terapia. Io non l'ho mai fatto per motivi di privacy.

Tratto dal sito : http://www.biosofia.it/PubbCorpononMenteIntMT.asp

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