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05.03.2009
quale futuro per la famiglia
la famiglia è la base su cui si costruisce il patto sociale e la coesione tra le persone in funzione ad un senso di responsabilità per la cosa comune.
IL SENSO DELL’AGIRE: quale speranza per la famiglia?
Il filo conduttore è il senso dell’agire pedagogico; da considerazioni generali, al passaggio per la famiglia come primario nucleo umano, alla ricerca sul territorio come fonte di informazioni per ridisegnare l’intervento educativo.
Tutto questo ha un senso se l’obbiettivo a medio ed a lungo termine è condiviso dalla maggiore parte della popolazione di quel luogo, e se in via di principio è condiviso dalla popolazione mondiale.
E’ complesso per esempio scegliere strategie non violente quando parte di altri stati scelgono strategie violente per sanare i rapporti tra popoli.
La pedagogia nel suo complesso ha scelto nella riflessione idee che anticipano i tempi, l’educazione è sempre stato il termine di mediazione tra il possibile ora e quello che potrebbe essere.
La scelta per fornire alcune considerazioni finali è stata di privilegiare le idealità nonviolente in quanto annoverano negli scritti i maggiori pensatori pedagoghi, una scelta quasi obbligata non essendoci validi argomenti dalla posizione opposta.
Torniamo alla fatica del vivere in un modello ormai sfilacciato in cui la possibilità di ricchezza è sempre più in mano a pochi, dove questa ricchezza non equivale sempre a sinonimo di benessere per cui la ricerca verso altre possibilità di sviluppo si fa impellente.
Ritengo che il vecchio sistema ha risposto alla domanda di tenere docili le popolazioni occidentali a scapito di una vera conoscenza della realtà inzuccherando la lezione con il miraggio di sviluppo e ricchezza infinita.
Questo sistema ha completamente disorientato le famiglie spogliandole dall’unica funzione possibile cioè quella genitoriale educativa, per cui la restituzione della funzione genitoriale presuppone una critica al sistema ed è ciò che stiamo vivendo nel presente.
IL mio auspicio è che le famiglie abbiano tutti i strumenti necessari per crescere con responsabilità i propri figli ed abbiano la possibilità di accedere alla conoscenza attraverso facilitatori sociali e non solo informazioni addomesticate.
Presento di seguito alcune considerazioni tra il rapporto famiglia e contesto sociale in quanto le strategie educative non possono ignorare il contesto da cui l’azione è svolta.
Il limite dell’individuo: “costretti a nascere,non diventiamo altro che una particella residua dell’essere la quale, da quel momento in poi,deve sforzarsi di non subire nuove limitazioni per conservarsi nel mondo sempre più vasto che le si erige dinanzi,quel mondo nel quale cadde dalla sua pienezza cosmica”. (L.A.Salomè).
L’individuo tende alla ricerca di un benessere in base alla lettura che ha della realtà:in base a questa esperienza l’agire umano assume aspetti molto diversi ed in contrasto tra di loro.
Liberarsi dalla “corazza caratteriale”(W.Rich) è una precondizione per pensare a nuove forme di convivenza in cui il benessere sia equamente distribuito. Rimettere in discussione il valore della persona a seconda dell’utilità e utilizzabilità sociale (Parinetto)è condizione essenziale per ripensare il significato dell’individuo nel mondo. “Guerra e pace nella stanza dei bambini”(V.Sommerfeld) è da quella stanza che prende forma la coscentizzazione e ciò che sarà poi l’atteggiamento verso la società.
“ Bisogna avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani,per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù,ma la più subdola delle tentazioni,che non credano di potersene fare scudo,né davanti agli uomini,né davanti a Dio,che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto”.(Don Milani)
La famiglia deve essere messa in condizione di educare i suoi figli alla responsabilità di ciò che li circonda e non solo di usufruirne come un bene inesauribile.
“La politica militare non difende la gente,ma il potere. Il concetto militare è una vera e propria corruzione del pensiero politico. L’idea di sicurezza oggi si identifica ancora con lo stato militare. I cittadini più sensibili e profetici,chiedono sempre maggiormente una difesa civile nonviolenta,che merita già ora di essere affiancata a quella militare per superarla molto presto”.(Don L.Rossi)
Le strategie educative per la famiglia devono essere alimentate da progetti in cui i cambiamenti sociali portano ad effettivo benessere per tutti: “nessuno educa se stesso,nessuno educa gli altri;nessuno educa nessuno,ma ci si educa insieme con la mediazione del mondo intero”.(P.Freire)
“Ciascuno è responsabile per se stesso e per gli altri che incrociano la loro esistenza con la sua;ciascuno è responsabile per quelli della sua classe (gli oppressi),ma anche per quelli della controparte (gli oppressori).Ciascuno è responsabile per sé e per il mondo intero. Siamo al massimo della coscentizzazione (interiore)e della responsabilizzazione (esteriore).Non ci sono nemici.”(D.L.Rossi).
Coscentizzazione e responsabilizzazione sono i due termini chiave su cui fondare l’educazione alla famiglia.La scelta passa attraverso la politica e non potrebbe essere altrimenti in quanto una maggiore responsabilizzazione produce cambiamenti nell’assetto sociale.
“La dannazione dell’Europa,specie quella nella sua fase ultima,colonialista ed imperialista,è di non avere mai incontrato l’altro,di avere dovunque esportato il proprio modello,di averlo imposto fino allo sterminio di chi resisteva.La nostra storia è questa o l’assimilazione del diverso attraverso le vie dell’integrazione progressiva,o il suo sterminio.”(E.Balducci)
In ultima analisi la lettura dei bisogni della famiglia e la conseguente domanda: “quale risorsa è oggi la famiglia?”La risposta passa attraverso un riesame del nostro modello sociale e la costatazione che la famiglia diventa risorsa la dove gli vengono forniti gli strumenti di lettura della realtà.
Maurizio Mattioni Marchetti
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