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29.03.2010
Iniziative di prevenzione dell’ASL di Lecco
di Borelli Mauro Drettore generale ASL
ALCOL E DROGA sono dipendenze che nei giovani vanno in coppia, quando c'è uno quasi sempre c'è anche l'altro».
ALCOL E DROGA sono dipendenze che nei giovani vanno in coppia, quando c'è uno quasi sempre c'è anche l'altro». Così Mauro Borelli, direttore generale dell'Asl di Lecco, entra nel merito dell'abuso di alcol e droghe da parte dei ragazzi e sottolinea: «I campi d'intervento sono molti, da parte nostra, come Asl di Lecco, stiamo portando avanti una nuova attività sperimentale da alcuni mesi con la comunità San Giorgio con 14 posti letto. Bisogna cambiare strategia e così quando un giovane esce dall'abuso di droga e alcol, che non sono più dissociati, viene mandato in questa comunità dove lo si ripulisce a livello fisico e mentale con l'assistenza psicologica e psichiatrica, si fa una sorta di lavaggio del cervello.
PURTROPPO i vecchi modelli di comunità hanno dimostrato che quando si esce dall'ambiente protetto si ricade spesso nell'abuso perché si è stati ripuliti fisicamente ma mentalmente non è stata ricostruita la forza del singolo e in un momento difficile come questo ricadere nel vizio è facile». Borelli mette l'accento sull'unione tra droga e alcol e spiega: «Il legame tra queste sostanze è fortissimo. Basti pensare al cocainomane tipico che prende la coca e si eccita, quindi passa all'alcol per calmarsi e subito dopo ri¬torna ad avere bisogno della cocaina.
Un sistema da cui non si esce senza volontà e assistenza fisica e mentale». La diffusione dell'alcol tra i giovani a Lecco non è diversa da altre realtà e Borelli spiega: «La birretta non viene negata a nessuno ormai, così se ne beve una, poi due e tre e così ci si ubriaca, discorso che non è molto diverso per la droga. Oggi iniziano alle medie a farsi le canne, trovare cocaina nelle superiori pare molto semplice e le droghe di oggi sono molto più forti e pericolose di quelle di vent'anni fa. Così droga e alcol si prendono molti nostri ragazzi e in questo il ruolo della famiglia è importantissimo». Borelli si appella ai genitori e afferma: «Dobbiamo, e parlo da padre, controllare i nostri ragazzi, usare magari metodi forti ma lo facciamo per proteggerli. Purtroppo siamo spesso fuori casa per lavoro ma non dobbiamo far calare la nostra presenza.
QUANDO UN RAGAZZO fuma lo si capisce, basta annusare le mani quando arriva a casa la sera, stesso discorso se uno rientra ubriaco o drogato, non si può non capire e bisogna intervenire con decisione assoluta, affrontare il problema il prima possibile e anche per questo c'è l'Asl, i nostri medici e tecnici sono a disposizione per aiutare la famiglie». Nei casi più gravi Borelli ribadisce la necessità di interventi radicali e afferma: «Per i vecchi tossici come per i vecchi alcolisti si può fare poco, bisogna dargli assistenza e supporto ma riuscire a guarirli è davvero difficile. Ma per i ragazzi si può fare molto. L'esperimento che stiamo portando avanti è importante. In sei mesi un giovane viene rimesso in piedi, viene ricostruito da un punto di vista psicologico e gli si danno gli strumenti per rientrare nella società e riuscire a vincere la sfida contro alcol e droghe. Ma per vincere queste battaglie famiglie e istituzioni devono sostenersi a vicenda».
Da una intervista tratta dal : “giorno” del 21.03.2010
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