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Giugno 2023
Biofeedback
Addestramento alla respirazione senza sforzo con tecniche alla consapevolezza del proprio corpo e impiego del biofeedback come rinforzo positivo alla pratica in contesto educativo.

Addestramento alla respirazione senza sforzo con tecniche alla consapevolezza del proprio corpo e impiego del biofeedback come rinforzo positivo alla pratica in contesto educativo.
-L’intervento con esercizi per la consapevolezza si collocano nell’ambito educativo, per cui sono tarati in una forma ludica la quale non esclude altri interventi specialistici.
-Il focus è centrato su semplici esercizi per riportare l’attenzione sugli stimoli interni al corpo rispetto ad una caratteristica dell’agire tossicomanico dipendente agli oggetti esterni a se.
-La base teorica da cui si prende spunto è in parte la teoria polivagale di Stephen W. Porges. Bibliografia in italiano:” la guida alla teoria polivagale con stile divulgativo”, e “ la teoria polivagale fondamenti neurofisiologici delle emozioni, dell'attaccamento, della comunicazione e dell'autoregolazione”. Per la parte di applicazione terapeutica: “Deb Dana- La teoria polivagale nella terapia”. A cura di Stephen W. Porges e Deb Dana- “Le applicazioni cliniche della teoria polivagale”. Per quanto riguarda il biofeedback: “Inna Z. Khazan Manuale clinico del Biofeedback”.

-Uno dei concetti base della teoria è il concetto di neurocezione: “ La neurocezione è il processo attraverso il quale il sistema nervoso effettua una valutazione del rischio senza ricorrere alla consapevolezza. Questo processo automatico coinvolge aree cerebrali che valutano gli indizi di sicurezza, pericolo e minaccia di vita. Una volta che questi indizi vengono rilevati attraverso la neurocezione, lo stato fisiologico cambia automaticamente per ottimizzare la sopravvivenza. Sebbene solitamente non siamo consapevoli degli indizi che innescano la neurocezione, tendiamo a essere consapevoli del cambiamento fisiologico. Qualche volta facciamo esperienza di tutto ciò come di sensazioni a livello della pancia o del cuore o come un’intuizione del fatto che il contesto sia pericoloso. In alternativa, questo sistema innesca anche gli stati fisiologici che supportano la fiducia, i comportamenti di coinvolgimento sociale e la costruzione di relazioni solide. La neurocezione non è sempre accurata. Una neurocezione difettosa potrebbe rilevare rischio quando in realtà non vi è alcun rischio, o identificare indizi di sicurezza quando in realtà vi è del rischio”. Porges.
La teoria polivagale propone che gli indizi di sicurezza siano un efficiente e profondo antidoto al trauma o evento stressorio. La teoria enfatizza il fatto che la sicurezza è definita dal fatto di sentirsi sicuro e non semplicemente dall’allontanamento della minaccia. Sentirsi sicuri dipende da tre condizioni: 1) il sistema nervoso autonomo non può trovarsi all’interno di uno stato che supporta la difesa; 2} il sistema di coinvolgimento sociale deve essere attivato per ridurre l’attivazione simpatica e contenere, a livello funzionale, il sistema nervoso simpatico e il circuito dorso vagale all’interno di un intervallo ottimale (omeostasi) in grado di supportare la salute, la crescita, è il recupero delle energie; 3) gli indizi di sicurezza ad esempio vocalizzazioni prosodiche, espressioni del volto e gesti positivi, devono essere a disposizione e rilevati attraverso la neurocezione.

Nelle situazioni di ogni giorno gli indizi di sicurezza potrebbero dare inizio alla serie di condizioni necessarie innescando il sistema di coinvolgimento sociale attraverso la neurocezione, questa condizione renderebbe possibile il contenimento dello stato autonomico all’interno dell’intervallo omeostatico e limiterebbe la probabilità che il sistema nervoso autonomo reagisca con una risposta di difesa.


A livello funzionale il terapeuta diviene una piattaforma per esercitare la capacità di cambiamento di stato attraverso il reclutamento delle caratteristiche del sistema di coinvolgimento sociale al fine di mantenere il sistema nervoso autonomo fuori da stati prolungati di difesa. Questo processo viene avviato attraverso la co-regolazione tra il paziente è il terapeuta. Successivamente, nel momento in cui il paziente fa esperienza di una co-regolazione affidabile, il potere dei transitori cambiamenti di stato, come inneschi per mettere in atto relazioni di difesa, si riduce ed emerge spontaneamente l’auto-regolazione.

In sintesi tre addestramenti di base per migliorare la consapevolezza di se e contestualmente favorire la relazione di fiducia reciproca.
1 addestramento alla respirazione senza sforzo (con possibili varianti rispetto alle particolarità della persona).
2 addestramento alla respirazione senza sforzo con il compito di contare le respirazioni, in genere da uno a cinquanta. Chiedere di ripetere l’esercizio a casa alcune volte in modo da riportare nella narrazione le sensazioni, i pensieri, la capacità di stare nell’esercizio ecc…
3 esercizi con biofeedback
4 Spiegazione semplice del sistema nervoso autonomo con visualizzazione di un sistema (simpatico) che si attiva nel bisogno della performance o nella difesa, e di un sistema parasimpatico che spegne e calma l’eccessiva attivazione stressoria. Indicatori di stress verso indicatori di fiducia.

Indicatori di misurazione dello strumento:
1 variabilità della frequenza cardiaca HRV
A riposo, un battito cardiaco sano accelera quando inspirate, e rallenta quando espirate. Queste variazioni battito per battito tra battiti cardiaci successivi sono una misura indicativa della salute del sistema nervoso in termini di funzionalità fisica, emotiva e mentale. Studi dimostrano che una maggiore varibilità della frequenza cardiaca è associata con un recupero migliore dopo sforzo, maggiore resilienza a disturbi psicofisiologici e anche a visione e prospettiva positive sulla vita. Lo Stress, specialmente quando prolungato, diminuisce la variabilità delle frequenza cardiaca. Individui che soffrono di condizioni mediche o psichiatriche come ansia, affaticamento e ipertensione, per citarne alcune, tendono ad avere una variabilità cardiaca molto bassa. esercitarsi ad aumentare la variabilità della frequenza cardiaca seguendo una respirazione guidata lenta e rilassata diminuisce gl ieffetti dello stress sul sistema nervoso, portando ad una diminuizione dei problemi psicofisiologici.
2 Temperatura cutanea
Mani fredde non sono semplicemente dovute al clima invernale, ma sono una indicazione della risposta corporea a ansia e stress elevato. In risposta alla pressione di un momento stressante, il corpo spinge il flusso sanguigno via dalle dita. La logica di questo è che il sangue è necessario nei sistemi più essenziali in relazione alla risposta di "attacco o fuga". Stress continui e ripetuti possono portare il corpo a mantenere lo stato di "attacco o fuga", continuando a tenere il sangue caldo distante dalle mani e quindi abbassando la temperatura delle dita. Quando finalmente il corpo inizia la risposta di rilassamento, permette al flusso sanguigno di ritornare alle parti periferiche delle mani risultando in un riscaldamento delle dita.
3 Conduttanza cutanea
L'attivazione emotiva influisce sui pori alla superfice della pelle, che a loro volta influiscono su piccole variazioni di sudorazione. La misura della conduttanza della superficie cutanea è un segnale indicativo dell'impegno mentale e di percezione dello stress. Frustrazione, rabbia, fastidio si riflettono in un aumento della conduttanza cutanea, mentre contentezza, accettazione, tranquillità mostrano una risposta inversa.







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