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18/07/2015
Il prezzo del condizionamento.
di mattioni marchetti maurizio

L’abdicazione del modello di trattamento educativo in favore di un modello burocratizzato sanitario, rende vano un tentativo di proposta culturale atta a modificare alla radice il modello comportamentale di addiction

Se togliamo la libertà di sognare, di lottare per un maggiore benessere per tutti, di stare nel mondo in modo innovativo, sacrificando tutto per una società dei consumi. Non c’è storia rispetto alla diffusione delle dipendenze sia con sostanze che senza. La droga e le slot machine rispondono perfettamente ad i bisogni spinti dalla visione consumistica della società, e dal pensiero unico globalizzante. I servizi per la cura delle dipendenze rappresentano l’ipocrisia del sistema, in quanto sono preposti a curare l’eccesso del comportamento di addiction, quindi di fatto sono preposti al controllo della quiete pubblica. Non venendo messo in discussione il modello culturale che genera il comportamento del consumo di sostanze, di fatto ci si accontenta della funzione di controllo sociale, dei soggetti che escono dai canoni di adeguatezza sociale.
L’abdicazione del modello di trattamento educativo in favore di un modello burocratizzato sanitario, rende vano un tentativo di proposta culturale atta a modificare alla radice il modello comportamentale di addiction. Si sono svuotate di senso le istituzioni nate sulla pregnanza culturale dei pedagogisti che hanno avviato i modelli di cura sulle dipendenze e l’emarginazione sociale su visioni epistemologiche del mondo. Oggi Sert/smi, comunità sono applicatori di protocolli e procedure a rilevanza numerica con scarse connessioni con l’essere umano in quanto tale.
Penso che il mercato prevalga su tutto ed anche in questo settore la logica del profitto sia vincente rispetto al fornire al cittadino gli strumenti culturali per scegliere liberamente di ciò che ha e non ha bisogno.

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