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19:03:2009
CONSIDERAZIONI SULLA CONFERENZA DROGA TENUTASI A TRIESTE
solo una svolta nell'atteggiamento culturale verso l'uso o abuso di sostanze può dare una svolta al contrasto della diffusione della droga

tabagista

Dai saloni del Palazzo della Stazione Marittima a Trieste arriva un importante slogan condiviso e sponsorizzato in primis dal sottosegretario Carlo Giovanardi e sottolineato dal presidente della Camera Gianfranco Fini: non esiste un diritto a drogarsi, esiste semmai un diritto a essere liberi dalla droga.
Questo è stato uno dei concetti chiave della 5°Conferenza Nazionale sulla politiche antidroga, un impegno comune che possa coinvolgere pubblico e privato in collaborazione verso modelli di terapia che mettano al centro il pieno recupero della persona permettendole di recuperare un progetto proprio di vita con una maggior consapevolezza dei suoi limiti e valorizzazione delle sue potenzialità.

Pur sostenendo in modo forte e determinato la contrarietà alla legalizzazione, ritenuta prima di tutto un dovere per contrastare la ‘cultura della morte’,(anche a Vienna 180 Paesi hanno firmato un documento che esprime un no secco alla liberalizzazione di qualsiasi tipo di droga) è stata fortemente ribadita la necessità di lavorare non solo sul versante repressivo.
Risulta pertanto fondamentale interrogarsi sulle motivazioni che spingono giovani e non giovani, persone disagiate e professionisti, fasce di popolazione sempre più trasversali, ad avvicinarsi alle sostanze, ritenute purtroppo sempre più ‘normale’ sebbene esplicitamente e dichiaratamente illegali.
Le notizie non fanno più scalpore, non esiste più quella sana paura della pericolosità di questo mondo che diventa invece sempre più attraente e a portata di mano.
Pensiamo al commercio sul web dove il mercato delle sostanze è in continua espansione e costante aggiornamento; i tempi corrono sempre più veloci, ma è necessario riuscire a tenerne il passo, motivo per cui il sottosegretario Giovanardi e il capo del dipartimento antidroga il dott. Giovanni Serpelloni hanno preannunciato un aggiornamento delle tabelle ministeriali per poter includere anche le nuove spice drug già diffusissime nel paese e purtroppo ancora legali.
La rivoluzione deve quindi necessariamente essere culturale, passando da ogni livello dell’odierna società, politici, mass media, scuola, professionisti di ogni genere, ma prima di tutto deve interessare la famiglia.
Simone Feder

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