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08.11.2014
“Il triangolo del signor Zinberg. Riduzione del danno e contesti urbani”
Napoli, 14-15 novembre 2014
Sala conferenze c/o Gesco - Gruppo di Imprese Sociali
Via Vicinale S.Maria del Pianto, 61, Complesso Polifunzionale
Nel 2013, ITARDD ha iniziato i suoi incontri annuali dedicando attenzione al tema delle competenze dei consumatori
Nel 2013, ITARDD ha iniziato i suoi incontri annuali dedicando attenzione al tema delle competenze dei consumatori, interrogandosi su due fronti, quello della relazione tra queste competenze e quelle dei servizi e degli operatori, alla ricerca di una sinergia positiva; e quello dei contesti, di quali premesse culturali sociali e politiche stiano alla base e/o siano necessarie ai fini della valorizzazione dei sapere di chi consuma, in un’ottica proattiva. Nel 2014 la proposta è che ITARDD, mettendo a confronto esperienze di interventi in/con diversi contesti, guardi al dialogo e alla collaborazione con competenze altre, altre dai consumatori e altre dai professionisti del settore. L’ottica è quella della centralità dei contesti e dei loro attori nella prospettiva della rdd. Il titolo del seminario prende a prestito il triangolo di Norman Zinberg: quella triade “sostanza-individuo-contesto” cui l’approccio della Rdd è debitore, utile a portare la lettura dei fenomeni che viviamo/di cui ci occupiamo fuori sia dal farmacocentrismo sia dall’enfasi sul soggetto individuale (e più spesso sui suoi “deficit”), più o meno contestualizzato, che starebbero alla base di maggiori rischi e danni correlati. Il terzo vertice, il contesto/ambiente, è un polo fondamentale dell’iniziativa volta a minimizzare i danni e i rischi drogacorrelati: l’ottica drugs-set-setting infatti significa non solo registrare che ovviamente l’ambiente influenza le modalità del consumo, delle sue culture, dei suoi riti e dunque anche della sua sicurezza e della sua “normalizzazione”; ma anche che “contesto” significa attori e competenze con cui interagire, fare sinergia, stringere alleanze, nonché politiche locali in cui integrare l’approccio della rdd, promuovendo così cambiamenti positivi e efficacia nel governo dei fenomeni, nel solco di scelte basate su evidenza e cultura dei diritti. Lavorare con il contesto si gnifica certo operare direttamente, in prima persona (e molte e molti di noi lo fanno quotidianamente) ma anche saper interagire con le diverse soggettività e competenze che il contesto lo vivono e lo “fanno”, meticciare luoghi e linguaggi di un intervento proattivo, adottare un’ottica di trasversalità. Il buon lavoro svolto da molte realtà della RDD in Italia pone oggi una domanda più generale di cambiamento della logica dell’intero sistema dei servizi attuale, verso una prospettiva nomade più aperta, flessibile e capace di ridefinirsi di continuo rispetto sia ai mutamenti nel mondo sempre più articolato dei consumi di sostanze, che alle esigenze poste dal/nel contesto. L’ipotesi di lavoro, qui, è che vi sia per noi il bisogno di uscire maggiormente dai confini (a volte) stretti delle competenze specialistiche e delle mission dei servizi dedicati, per ritrovare una maggiore incisività d’azione proprio nel/sul contesto attraverso i suoi plurali protagonisti. Possiamo dire che questa capacità di dialogo e meticciato è una sfida del presente per la rdd, convinzione confermata anche dal dibattito che ci arriva dalle reti europee. In questa prospettiva sono state individuate due macro aree: contesti della notte e del losir e governo dei fenomeni droga correlati nelle città.
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